Milano: l’ex Diurno Cobianchi torna a nuova vita
Un piano per valorizzare la Galleria Vittorio Emanuele coinvolge l’ex albergo Diurno Cobianchi che diventerà un centro polifunzionale ed espositivo. Il progetto prevede un ascensore panoramico, cabaret e hotel di lusso.
Nel mese in corso la giunta del comune di Milano ha approvato le linee guida per la concessione di alcuni spazi situati nei pressi della Galleria Vittorio Emanuele. Tra questi l’ex albergo diurno Cobianchi, rimasto chiuso per due anni a causa di problemi con l’impianto fognario. L’idea è quella di realizzare un centro polifunzionale ed espositivo che diventi anche un luogo di aggregazione per i milanesi.
Ex diurno: un pezzo di storia della città
Il “Cobianchi” è stato, a suo tempo, una vera istituzione. Oggi questo genere di strutture non sono più in funzione, ma l’idea di riunire in un unico edificio tutti i servizi di cui un viaggiatore potesse avere bisogno fu davvero avveniristica. Nati nella prima metà del ‘900, erano famosi per le finiture di lusso e l’elevato standard igienico. Vennero aperti in risposta alle crescenti esigenze dei pendolari che, complice la diffusione della ferrovia, cominciavano a spostarsi tra le città.
Anche un teatro cabaret
L’ex Albergo Cobianchi, situato in Galleria con il suo bellissimo affaccio su piazza Duomo, rientrano nel progetto di valorizzazione degli immobili cittadini. Il bando verrà aperto nei prossimi mesi e prevede la realizzazione di un ascensore esterno che colleghi la piazza alla terrazza. Prevista anche a conservazione degli arredi e delle strutture dell’ex albergo oltre alla creazione di uno spazio per l’intrattenimento.
Quest’ultimo, ricavato nei pressi del ristorante Savini e della libreria Feltrinelli, sarà una sorta di teatro cabaret per ricreare l’atmosfera della “vecchia Milano”.
Ci sono anche le polemiche
Il piano comprende anche tutta una serie di interventi per valorizzare altri ambienti rimasti vuoti nel tempo. Ci saranno, con tutta probabilità, una foresteria, stanze di hotel, laboratori e uffici. Insomma, si tratta di un’idea davvero ambiziosa che però non ha mancato di sollevare qualche polemica. Sopratutto tra coloro che non vogliono vedere questo simbolo della città trasformarsi in un centro commerciale.
Beatrice Piselli |La redazione