Bergamo, truffa ai danni della sanità: denunciati cinque medici
È successo in provincia di Bergamo. Cinque medici lavoravano come liberi professionisti negli ospedali di Treviglio e Seriate, assicurandosi le indennità previste in aggiunta ai loro stipendi. Tuttavia avrebbero anche lavorando all’esterno guadagnandosi ulteriori compensi. Denunciati a piede libero, la truffa ai danni del Servizio sanitario lombardo sarebbe di 950mila euro.
Ennesimo caso di truffa nel settore della sanità lombarda. Stavolta sotto la lente di ingrandimento ci finiscono cinque dirigenti medici delle aziende socio sanitarie della provincia di Bergamo, denunciati a piede libero dalla Guardia di finanza.
L’accusa è di frode ai danni del Servizio sanitario regionale lombardo. I cinque avrebbero infatti scelto di lavorare come liberi professionisti all’interno di ospedali pubblici, in regime di “intramoenia”, assicurandosi un’indennità di esclusività pari a 200mila euro in aggiunta ai loro stipendi.
Tuttavia, secondo quanto è emerso dalle indagini, avrebbero esercitato la loro professione anche all’esterno incassando ulteriori compensi per 750mila euro. Il danno ammonterebbe circa a 950mila euro.
Sotto accusa ci sono quindi cinque medici delle aziende socio sanitarie di Bergamo Ovest (Treviglio) e Bergamo Est (Seriate).
Le Fiamme gialle, coordinate dal sostituto procuratore Fabrizio Gaverini, hanno ricostruito visite e prestazioni effettuate dai sospettati nei confronti di singoli pazienti in strutture sanitarie private, all’insaputa delle amministrazioni pubbliche di appartenenza.
I cinque sono stati denunciati per truffa ai danni del Servizio sanitario regionale lombardo sia dalla Procura di Bergamo sia dalla Corte dei conti di Milano. Nei loro confronti è stato disposto il sequestro di beni per 200mila euro.
Nel mirino dei controlli anche le strutture sanitarie private che hanno usufruito irregolarmente delle prestazioni dei medici responsabili delle violazioni. Alle strutture sono state contestate sanzioni per 367mila euro, in parte già regolarizzate.
Una vicenda sulla quale, visti anche i precedenti che hanno riguardato altri casi di malasanità in Lombardia, occorre indagare fino in fondo.
Calderone. News – Andrea Sicuro