Donne alla conquista del mondo… su due ruote
Senso di appartenenza, libertà, condivisione ed emancipazione: ecco cosa accomuna le donne che scelgono le due ruote e che desiderano cambiare la società in sella a una moto.
C’è ancora molto stupore quando una moto si ferma, il conducente toglie il casco e appare un volto femminile. Già perché il mondo delle due ruote, fino a qualche tempo fa, era appannaggio prettamente degli uomini. Erano loro ad andare ai raduni e a organizzare scorribande domenicali, loro a trascorrere ore a discutere dei dettagli tecnici dell’ultimo modello e a confrontarsi su chi avesse il motore più potente.
Negli ultimi anni però la musica è cambiata e sono sempre di più le donne che hanno scelto le due ruote come hobby. I motivi sono tanti ma tutti riconducibili ad alcune parole chiave: senso di appartenenza, community, libertà, condivisione ed emancipazione.
Donne e motori: non più un binomio tabù
Il desiderio di emancipazione femminile è stato il motore dell’ultimo secolo e questa nuova “conquista” (anche se nessuno, almeno in Italia, ha mai impedito loro di guidare una moto) è solo un ulteriore step.
Dando uno sguardo alla situazione mondiale, è subito evidente che il senso di libertà che la moto è in grado di regalare ha conquistato sempre più donne.
In Italia, per esempio, è stata fondata proprio da una donna BikerX, una scuola di guida sicura. Rimanendo in Europa invece, la Women Riders World Relay, nata in Gran Bretagna e composta da 3000 donne, si pone l’obiettivo di girare il mondo in meno di un anno a bordo di una due ruote.
Donne finalmente libere
A farci capire però che le cose stanno davvero cambiando è la situazione in quei paesi dove la donna ha sempre avuto importanza marginale all’interno della società. L’esempio più lampante è quello dell’Arabia Saudita, dove solo di recente le donne hanno ottenuto il diritto di guidare. Ma sono già nate scuole guida che offrono la possibilità anche al gentil sesso di guidare una due ruote.
In Zimbabwe la moto ha offerto una possibilità di indipendenza alle donne grazie al progetto Mobility for Africa, fornitrice di tricicli elettrici. Mentre in Kenya, il club Piki Dada ha creato una community di donne appassionate di motociclismo. Anche Women on Wheels (Pakistan) e We for Women (India) sono un esempio di come sempre più donne stiano acquisendo consapevolezza delle loro possibilità e del loro valore.
Passione e ragione
Il desiderio di riscatto e di rivincita ha unito oltre 100 donne australiane vittime di violenza e abusi e, anche in questo caso, è stata proprio la passione per la moto a dar loro nuova forza e consapevolezza.
Insomma, l’empowerment femminile sta davvero modificando gli equilibri “di potere”. Cancellando almeno in parte tutti i pregiudizi che spesso aleggiano attorno al binomio “donne e motori”.
Beatrice Piselli | Calderone.it