Milano smoke free: divieto di fumo all’aperto, ma non solo
Tartassare i milanesi (anche) sul fumo in un periodo di crisi e restrizioni anti Covid sembrerebbe folle. Infatti nessuna campagna informativa è partita per informare i milanesi dell’iniziativa smoke free. Comparirà solo qualche cartello nei parchi. Gli agenti faranno rispettare le regole del Comune, ma con “moderazione”.
Che a Milano, a partire dal 19 gennaio, sia vietato fumare all’aperto, è sulla bocca di tutti. Come molti provvedimenti infatti, ci si divide tra favorevoli e contrari (ma anche astenuti se si prende in esame il risultato della votazione fatta a Novembre durante il consiglio comunale), di fatto però il divieto smoke free è scattato. Liquidarlo come “divieto di fumare nei luoghi pubblici”, almeno per adesso, è riduttivo.
Vietato fumare all’aperto: sì, ma non dappertutto
Per indirizzare i cittadini verso questa nuova abitudine, o meglio per disabituarli al vizio del fumo, il regolamento iniziale non poteva essere troppo stringente.
Quindi, dal 19 gennaio 2021 scatta il divieto di fumo:
• Nei parchi (se non è possibile mantenere 10 m di distanza dalle altre persone)
• nelle aree dedicate ai cani
• nelle aree attrezzate destinate al gioco, allo sport o alle attività ricreative dei bambini
• Nei cimiteri;
• Alla fermata dei mezzi pubblici inclusi i posteggi dei taxi e in un raggio di 10 m dalle stesse
• Allo stadio e comunque nelle strutture sportive compresi gli spalti
Prossimamente, quando riapriranno i bar, comincerà la guerra al fumo per chi è seduto ai tavolini nei dehors dei locali.
Invece ok alla sigaretta se nelle vicinanze non c’è nessuno ed è possibile in ogni luogo mantenere la distanza di 10 metri dalle altre persone. Ma è necessario tenere conto che per fumare si è costretti ad abbassare la mascherina. E in periodo di Covid, in zona Rossa c’è già chi ha preso una multa per questo.
Come una giovane barista, Ilenia, che fumando fuori dal bar nel quale lavora, è stata sanzionata dagli agenti di polizia locale perché, recita il verbale «non usava correttamente la mascherina in un luogo di forte passaggio». Quindi per il fumo all’aperto oppure per aver abbassato la mascherina, in qualche modo la multa arriva.
2025: divieto di fumo in tutte le aree pubbliche
Anche se è stato raccomandato ai vigili che, almeno per i primi tempi, non scrivano verbali ai trasgressori. L’intento è quello di “educare” gradualmente i cittadini verso il rispetto delle norme. Più avanti (non si sa esattamente quando) scatteranno multe da 40 a 240 euro. Tanto per incominciare, nei prossimi giorni partirà una campagna di affissioni per lo smoke free con dei cartelli nei luoghi dove è la sigaretta è fuori legge.
Questo però è solo l’inizio: entro il 2025 il comune prevede di estendere il divieto di fumo in tutte le aree pubbliche, comprese piazze e strade. Lo scopo è presto detto: tutelare i non fumatori dal fumo passivo, aiutare a ridurre il Pm10, le particelle inquinanti che sono più nocive per i polmoni, e fare anche un’operazione di prevenzione della salute. A proposito della lotta per la qualità dell’aria, già ora nel periodo compreso tra il 1 ottobre e il 31 marzo sono vietati fuochi d’artificio e barbecue.
Milano smoke free: gli altri punti del provvedimento
Vietare di fumare in pubblico è forse il punto che fa più discutere, quello che porta più persone a immedesimarsi nel divieto. I cittadini milanesi però si trovano a far fronte anche ad altri obblighi.
Il regolamento recita:
• i proprietari delle pompe di benzina dovranno dotarsi della colonnina per la ricarica delle auto elettriche;
• le porte dei negozi dovranno rimanere chiuse per evitare dispersioni;
• gli impianti di riscaldamento a gasolio e biomassa non possono più essere installati, mentre quelli già presenti vanno sostituiti;
• progressivamente sarà vietato l’utilizzo di generatori alle attività di commercio che avvengono su luoghi pubblici (esempio i mercati).
Le regole non finiscono qui e interessano le pizzerie con forno a legna, che verranno censite nei prossimi mesi e obbligate a utilizzare legna di qualità, e i cantieri edili.
Insomma, lo smoke free nelle aree pubbliche è solo la punta dell’iceberg. I provvedimenti che dovrebbero abbassare il livello di PM10 di Milano sono molti e faranno sicuramente discutere. Infatti Gianluca Comazzi, consigliere comunale e capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale ha replicato: “Mentre a Milano i contagi preoccupano, l’economia è al collasso e il trasporto pubblico fa acqua da tutte le parti, ai milanesi è vietato fumare nei parchi, nelle fermate del tram e nei cimiteri. Sembra una barzelletta, ma è tristemente vero”.
Calderone.news | La redazione