Parchi divertimento: si parla finalmente di riapertura

Team Calderone News

Redazione che si occupa della maggior parte degli articoli della testata. Appassionati della realtà Milanese, presenti su tutta la Lombardia

Chiusi dallo scorso ottobre, i parchi divertimento e a tema chiedono di poter riaprire i cancelli. Si aspetta ancora una risposta dal Governo.

I parchi divertimento e a tema chiedono di poter riaprire i cancelli

Sono molti i settori che sono stati messi in ginocchio dalla crisi sanitaria mondiale e forse, tra quelli posti meno all’attenzione pubblica, c’è quello dell’intrattenimento. Nello specifico, i parchi divertimento sono chiusi dallo scorso ottobre e il 2020 non è certo uno di quegli anni che li ha resi campioni di incassi.

La situazione a singhiozzo dello scorso anno infatti ha portato diverse attività a rinunciare del tutto alla stagione, dato che i costi di mantenimento tra personale e strutture avrebbero sicuramente superato gli introiti.

Parchi divertimento: perdite dell’80% nel 2020

A oggi la situazione non è certo migliore. Siamo agli inizi della primavera e il desiderio di uscire, stare all’aria aperta e trascorrere del tempo sereno in famiglia o con gli amici è sempre più forte. Parallelamente si fa più forte anche la voce di coloro che gestiscono queste strutture.

Giuseppe Ira, presidente dell’Associazione Parchi Permanenti Italiani, è il portavoce della categoria e chiede al governo la possibilità non solo di riaprire le attività, mantenendo in vigore le normative di sicurezza che lo scorso anno si sono rivelate più che efficaci, ma anche di passare sotto la competenza del Turismo così da poter beneficiare degli incentivi stanziati dal governo.

In ginocchio sopratutto le attività più piccole

Quello che a molti sfugge infatti è che nel 2019 i parchi divertimento hanno mosso oltre 400 milioni di euro e hanno dato lavoro a 25.000 persone. Per non parlare poi degli introiti “collaterali” di hotel, ristorazione, merchandising e manutenzione che fa salire le cifre a 1 milione di euro e 60.000 posti di lavoro.

A essere in ginocchio sono soprattutto le attività più piccole, con perdite che lo scorso anno sono arrivate all’80%. Invece 5 grandi parchi italiani sono passati sotto il controllo di gruppi di investimento stranieri.
I parchi divertimento chiedono poi un preavviso di 6 settimane per garantire una riapertura dei cancelli conforme alle nuove normative.

Più sicuri dei parchi pubblici

“I bambini e le loro famiglie non vedono l’ora di tornare a divertirsi nei nostri parchi e noi siamo pronti ad accoglierli in totale sicurezza. Le attività si svolgono all’aperto, con ampi spazi a disposizione e sotto il controllo di personale preposto. A differenza di quanto può accadere nelle aree gioco dei parchi pubblici o, più semplicemente, per strada.

Contingentiamo gli ingressi per evitare ogni rischio di assembramento. Infatti abbiamo predisposto severi protocolli di sicurezza che hanno già ampiamente dimostrato la loro efficacia lo scorso anno”
Queste le parole del presidente Ira, portavoce di 230 parchi a tema che aspettano solo di accogliere e intrattenere nuovamente i loro ospiti.

Beatrice Piselli | Calderone.news

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