Social Crime un libro sul delitto di Brembate
“Social Crime: Yara Gambirasio e Massimo Bossetti nei gruppi di Facebook”
Libro per la collana “Il Delitto”, scritto da Tommaso Accomanno, dottore in Media, Comunicazione digitale e Giornalismo alla Sapienza di Roma.
Il lavoro di Accomanno nel suo libro, oltre a svelare nomi e commenti che solo piccole cerchie di persone hanno potuto leggere, il documento è una tirata alle orecchie ai processi paralleli che, accanto a quelli nelle aule di giustizia, sono stati celebrati da “cronisti” di questa nuova epoca.
Un libro documento
L’approccio dell’autore all’argomento è esplorativo: lo studio è nato infatti come tesi di laurea all’università La Sapienza di Roma con l’obiettivo di fare solo lo scrutatore. Prima ancora che la questione Bossetti innocente o colpevole dell’impressionante delitto di Brembate, affronta innanzitutto la rapidissima evoluzione dei mezzi di informazione a discapito dei giornali tradizionali e a vantaggio dei social, nei quali chiunque ha avuto sempre più, anche con esiti nefasti, la possibilità di improvvisarsi cronista con capacità in tempo reale.
In 176 pagine, ricostruendo minuziosamente un tema di attualità, il giornalista ha messo a fuoco la rappresentazione del caso Gambirasio-Bossetti che c’è stata nei gruppi, lontani da quella giudiziaria, lasciando parlare i testi che sono stati pubblicati e anche i protagonisti, che hanno accettato di rispondere a interviste.
Indagini di gente comune
Gli attori di questo fenomenale palcoscenico sono persone normali, a volte anche studiosi, ma spesso gente comune che ha ritenuto di potere svolgere sull’omicidio indagini in proprio, di contrastare le conclusioni di veri esperti e della magistratura, di offrire informazioni in collegamento diretto con gli altri iscritti dei gruppi. Si evidenzia così che l’informazione tradizionale (nel libro è presa in esame la cronaca del “Corriere della Sera” sui processi di primo e secondo grado a Bossetti) resta l’unica corretta e attendibile.
Danno un’idea della complessità di questo libro documento numerose immagini a corredo dei contenuti e dei post più significativi dei gruppi; ma anche i riferimenti a ben 170 nomi, con rimandi in un indice alfabetico che ne consente la rapida ricerca.
Otto anni dopo l’omicidio, il giallo del delitto della tredicenne di Brembate di Sopra, ha un unico imputato: Massimo Bossetti, 47 anni, condannato all’ergastolo definitivamente anche in Cassazione, che si è sempre proclamato innocente e che ora è stato trasferito al carcere di Bollate dove potrà lavorare per aiutare la sua numerosa famiglia.