Norme anti Covid: in Lombardia torna l’autocerficazione
L’ultimo DCPM impone locali chiusi a mezzanotte, coprifuoco, palestre e piscine come osservati speciali, ma per la Regione Lombardia le norme anti-Covid richiedono che tutti stiano a casa dalle 23 fino alle 5 del mattino e c’è il divieto alla vendita di alcolici da asporto dopo le ore 18. Almeno fino al 13 di novembre.
Decreti sempre più severi
Cambiano di nuovo le abitudini degli italiani con le nuove norme entrate in vigore per limitare la diffusione del virus che, secondo gli ultimi dati, sta ricominciando a crescere. Il nuovo decreto anti covid del 18 ottobre stringe ancora di un buco la cinghia e pone l’accento su alcuni dei punti rimasti fuori dal testo precedente.
Le limitazioni alla movida e le relative norme sulle consumazioni sono cambiate: il consumo non al tavolo è consentito solo dalle 5 alle 18. Le tavolate invece non possono contare più di sei persone. Tutte le attività hanno l’obbligo di chiusura alle 24:00, mentre viene lasciata ai sindaci la facoltà di chiudere alle 21:00 vie e piazze particolarmente soggette ad assembramenti.
La Lombardia dichiara guerra alla movida
E il governatore Fontana ha risposto immediatamente inasprendo le direttive del governo sulle norme anti covid, con un’ordinanza che dal 22 ottobre costringe tutti a casa dalle dalle 23 fino alle 5 del mattino. Per muoversi durante il coprifuoco sarà necessaria un’autocertificazione e le sanzioni sono quelle previste dal decreto del 25 marzo sull’emergenza Coronavirus. Del resto, le proiezioni sui contagi se non cambierà il trend, potrebbero portare fino a quattromila ricoveri nei normali reparti e a circa 500 in terapia intensiva. Ma in Lombardia, il coprifuoco alle 23 farà perdere all’economia 40 milioni di euro.
Inoltre si aggiunge la chiusura dei centri commerciali (media e piccola distribuzione) nelle giornate di sabato e di domenica. Dall’ordinanza sarebbero esclusi i supermercati e comunque in generale i negozi di generi alimentari.
Consentita la consegna di alcolici a domicilio
Una delle nuove norme, la più contestata, colpisce le bevande alcoliche. “È vietata la vendita per asporto di qualsiasi bevanda alcolica da parte di qualsiasi esercizio pubblico dalle ore 18. Sono compresi nel divieto gli esercizi commerciali e le attività artigianali”. Però è consentita la consegna a domicilio.
È vietato anche il consumo di bevande alcoliche di qualsiasi gradazione nelle aree pubbliche compresi parchi, giardini e ville aperte al pubblico. Restano chiusi dopo le 18 anche i distributori h24 di alimenti confezionati e bevande.
Il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha rivolto un invito agli over 65. “State a casa, in questo momento state a casa, rinunciate agli affetti ma state a casa”. La pandemia “sta colpendo in maniera diversa per fasce d’età. Pero’ ricordo una cosa: in Italia purtroppo ci sono stati 36mila morti ad oggi, 33mila sono over 65 quindi distinguiamo chi e’ contagiato e chi ci lascia le penne. Noi dobbiamo proteggere quella fascia d’età”.
Palestre e piscine sotto la lente
Dopo lo stop agli sport di squadra di contatto non organizzati da federazioni nazionali come il CONI, palestre e piscine rischiano la chiusura. Il premier infatti emanando le norme anti covid ha dato una settimana di tempo a queste attività per mettersi in regola, in caso contrario si procederà al blocco. Per ora quindi le attività rispettose della normativa rimangono aperte.
Scuola: no alla didattica a distanza
Il ministro dell’istruzione è stato irremovibile a riguardo, sottolineando l’importanza della didattica in presenza. Viene data la facoltà ai vari istituti scolastici, previa comunicazione al Ministero, di scaglionare gli ingressi, prevedendo anche turni pomeridiani, e di organizzare lezioni a distanza qualora fosse necessario.
“Le università” afferma il ministro Gaetano Manfredi “sono luoghi sicuri. La didattica è già al 50% a distanza, le lezioni sono controllate, con uso della mascherina e distanziamento. Le norme anti covid sono state programmato con protocolli specifici e la massima attenzione, è impossibile fare di più all’università”.
Ancora niente di certo (oseremmo dire, per fortuna) per quanto riguarda il periodo natalizio. Molti prospettano feste di Natale e Capodanno negli Autogrill, luogo in cui per decreto di Conte, i locali possono restare aperti. Non resta quindi che attendere l’evolversi della situazione e sperare che le normative entrate in vigore siano sufficienti a evitare un nuovo lockdown.