Nuovo decreto anti-Covid: 30 giorni di semi-lookdown

Team Calderone News

Redazione che si occupa della maggior parte degli articoli della testata. Appassionati della realtà Milanese, presenti su tutta la Lombardia

Firmato dopo il via libera dalle regioni, entra in vigore il nuovo decreto anti-covid. Quello che non possiamo più fare.

Nuovo decreto anti-Covid: 30 giorni di semi-lookdown
Foto di Fabrizio 65 da Pixabay

È il 12 ottobre 2020 quando, dopo il confronto con le regioni, si arriva alla firma del Decreto Anti-Covid. Le misure per limitare il contagio da Coronavirus saranno in vigore per i prossimi 30 giorni e nascono in risposta all’aumento dei contagi dell’ultimo periodo. Ma cosa cambia rispetto a prima? Perché un numero sempre maggiore di persone si schiera con i no-mask gridando alla “dittatura sanitaria”? Intanto i medici dicono “no” alla possibilità di eseguire i tamponi in ambulatorio, incerti sulle procedure di sicurezza da seguire.

Nuovo DPCM di ottobre 2020: forte limite alla movida

Sono passati solo pochi giorni (era il 7 ottobre) e ci si è trovati a rimettere mano al decreto legge fortemente voluto dal primo ministro Giuseppe Conte per limitare i contagi da SARS-CoV-2. Il nuovo testo, approvato nella tarda serata del 12 ottobre dopo il sì delle regioni, mette un limite alla vita sociale e impone nuove regole sull’utilizzo della mascherina. Per altro, il Comune di Milano aveva già provveduto a distribuire mascherine alle fasce più deboli.

Il decreto sembra parlare chiaro e non lasciare spazio a dubbi o fraintendimenti. A subire una forte battuta d’arresto è soprattutto la movida: la chiusura dei locali è stata fissata alle 24 ma già dopo le 21 sarà vietata la consumazione in piedi. Potranno pertanto rimanere aperte solo quelle attività dotate di tavolini (all’aperto o al chiuso). Restano chiuse invece tutte le discoteche e le sale da ballo.

Per quanto riguarda le feste private, c’è la “forte raccomandazione” di limitare a massimo 6 gli invitati non conviventi. Alle cerimonie religiose e civili, siano esse funerali o matrimoni, possono partecipare un massimo di 30 persone.

Scuola e sport: cosa dice il nuovo decreto

Nel decreto di ottobre non viene fatto alcun riferimento all’homeschooling ma sono comunque sospese tutte le gite scolastiche e i viaggi di istruzione.
Sono vietate tutte le gare, le competizioni e le attività connesse agli sport di contatto fatto salvo quelle organizzate da “parte delle società professionistiche e – a livello sia agonistico che di base – dalle associazioni e società dilettantistiche riconosciute dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato italiano paralimpico (CIP)”, come si legge nel decreto.

Per quanto riguarda le attività sportive all’aperto, come walking e running, ma anche il ciclismo, non vige l’obbligo di indossare la mascherina. Va tuttavia portata con sé e utilizzata quando non è più possibile mantenere la distanza minima raccomandata di un metro.

La partecipazione come spettatori alle manifestazione sportive (e ai concerti) è fissata al 15% della capienza totale. Comunque non oltre le 1000 persone nel caso si svolgano all’aperto, e di 200 persone per quelle al chiuso. Rimane in vigore il vincolo di mantenere un metro di distanza e assegnare preventivamente i posti a sedere.

Mascherine obbligatorie, no-mask e “dittatura sanitaria”

Lo scorso fine settimana è stato segnato da diverse manifestazioni che, sebbene non fossero dichiaratamente no-mask, hanno animato la Capitale inneggiando alla libertà di circolare senza la mascherina. Era già nell’aria infatti la possibilità, confermata con l’entrata in vigore del nuovo decreto anti-covid del 12 ottobre, di dover indossare le mascherine non solo al chiuso, come è avvenuto finora, ma anche all’aperto.

Si legge nel decreto: “è fatto obbligo sull’intero territorio nazionale di avere sempre con sé dispositivi di protezione delle vie respiratorie. L’obbligo impone di indossarli nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private e in tutti i luoghi all’aperto. Le eccezioni sono previste nei casi in cui, per le caratteristiche dei luoghi o per le circostanze di fatto, sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi. Sempre e comunque con salvezza dei protocolli e delle linee guida anti-contagio previsti per le attività economiche, produttive, amministrative e sociali. E naturalmente delle linee guida per il consumo di cibi e bevande”.

Insomma, come sempre di fronte a misure così restrittive ci si trova davanti due fazioni, ognuna con le sue ragioni. Di fatto però l’entrata in vigore di questo decreto impone delle regole piuttosto stringenti. Almeno per i prossimi trenta giorni, le regole vanno rispettate, pena multe salate dai 400 ai 1.000 euro.

Beatrice Piselli | Calderone.news

Team Calderone News

Redazione che si occupa della maggior parte degli articoli della testata. Appassionati della realtà Milanese, presenti su tutta la Lombardia

Potrebbero interessarti anche...

Una risposta

  1. Ottobre 2020

    […] Cambiano di nuovo le abitudini degli italiani con le nuove norme entrate in vigore per limitare la diffusione del virus che, secondo gli ultimi dati, sta ricominciando a crescere. Il nuovo decreto anti covid del 18 ottobre stringe ancora di un buco la cinghia e pone l’accento su alcuni dei punti rimasti fuori dal testo precedente. […]

Rispondi