Nuove regole sullo Smart Working: cosa cambia nel 2021

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Oggi, dopo una seconda ondata di Coronavirus, lo smart working è sulla bocca di tutti. Dopo tre diverse proroghe, forse non sarà più imposto dal datore di lavoro ma si tornerà all’accordo individuale.

Nuove regole sullo Smart Working: cosa cambia nel 2021
Foto di Junjira Konsang da Pixabay

Fino a qualche tempo fa coloro che lavoravano da casa non erano quasi presi in considerazione come lavoratori. Oggi, lavorare da casa è la tendenza che ha segnato in modo significativo il 2020, insieme alla didattica a distanza. Sebbene il primo termine per la fine di questa modalità di lavoro, decisa unilateralmente dall’azienda, venne fissato al 15 ottobre, oggi il nuovo stato di emergenza Coronavirus ha rimandato il tutto prima al 31 dicembre e poi, ancora, al 31 gennaio.

Accordo unilaterale

Secondo le ultime notizie pare infatti che dopo le limitazioni per lo svolgimento delle festività in famiglia dettate dal DPCM del 4 dicembre, il lavoro agile con procedura semplificata sia stato prorogato al 31 gennaio 2020. Questo significa che fino a quella data sarà sempre l’azienda (o il datore di lavoro) a “imporre” lo smart working.

Il ministro del lavoro Nunzia Catalfo ha annunciato di voler modificare queste procedure che prevedono un accordo unilaterale. Il meccanismo di adozione dello smart working era stato semplificato proprio per far fronte a un’emergenza e ora non ha più senso che resti così. Dopo il 31 gennaio 2021 quindi si tornerà alla modalità originaria, prevista dalla legge 81 e seguenti del 2017, che prevede l’accordo individuale del lavoratore con il datore di lavoro.

Le F.A.Q. sul sito del Ministero

“Oltre la data del 31 luglio 2020 (31 gennaio 2021 oggi n.d.a,), la comunicazione di cui all’articolo 23, comma 1 della Legge 22 maggio 2017, n. 81, sarà effettuata con i modelli predisposti dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. L’accordo è detenuto dal datore di lavoro che dovrà esibirlo al Ministero, all’Inail e all’Ispettorato Nazionale del Lavoro per attività istituzionali di monitoraggio e vigilanza.”

La modalità di lavoro agile o smart working rimarrà attiva fino al 31 giugno 2021 per i lavoratori con figli con disabilità grave. Mentre i lavoratori “fragili” potranno (almeno a oggi) beneficiare dello smart working fino al 31 gennaio 2021. Stesso discorso vale per i genitori con figli in didattica a distanza o in quarantena.

Quindi dal 31 gennaio le cose cambieranno, ma probabilmente solo da un punto di vista legislativo e organizzativo. Vista la situazione attuale infatti è difficile pensare che sarà possibile tornare tutti a lavorare in ufficio.

Beatrice Piselli | La redazione

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