Weah: da Star ad affamatore nella crisi in Liberia

Vi ricordate George Weah, l’ex giocatore di calcio liberiano ed attaccante del Milan ? . Entrato in politica e diventato il Presidente della Liberia nel 2018. Per lui la situazione si fa sempre più drammatica, accusato della condizione infausta e indegna che pesa sulla Liberia.

Le azioni di Weah in favore dei più poveri in Africa hanno fatto spesso notizia.

Ora in Liberia le persone stanno continuamente manifestando nella foga delle proteste contro il suo governo. Quella di pochi giorni fa è stata dipinta come la più grande, aspra e furiosa manifestazione nella capitale Monrovia degli ultimi anni. Almeno dalla guerra civile che ha devastato il Paese tra il 1989 e il 2003.

George Weah, lo ricordiamo, ha vestito la maglia del Milan dal 1995 al 2000. E’ stato il primo, ed ad oggi ancora l’unico giocatore di calcio africano ad aver vinto il Pallone d’Oro, conquistato parallelamente al FIFA World Player quale miglior giocatore al mondo.

Con il Milan uno dei suoi goal, denominato “coast to coast” perché realizzato attraversando da parte a parte il campo, è diventato epico. Inserito nel calderone dei goals più belli realizzati nel Campionato italiano.

A Weah (53 anni) sono state riconosciute non solo doti atletiche eccelse e simpatia, ma anche una particolare dose di umanità. Il suo impegno contro il razzismo sono note. Con il “neo” della testata data al giocatore avversario Jorge Costa nel corso di Porto-Milan, che il “buon George” addebitò a frasi brutte e razziste da parte del lusitano. Un caratterizzo irascibile che veniva allo scoperto?

Ma pure le azioni di Weah in favore dei più poveri in Africa e nel suo Paese, la Liberia, hanno fatto spesso notizia.

Le speranze e la disperazione

L’elezione da Presidente con il 70% dei voti, grazie sopratutto ai giovani, aveva alimentato grandi speranze in Liberia. Eppure, ora il Weah presidente è dagli stessi fortemente contestato. Dalla sua elezione le cose sono peggiorate. L’economia è in forte crisi, la corruzione ai primi posti mondiali, la fame, tanta. La media di 1,25 Dollari procapite per vivere, al giorno, è spaventosa, e gli impiegati statali non vengono pagati perché le casse della Central Bank of Liberia starebbero piangendo.

Da neo Presidente Weah avrebbe promesso un investimento di un miliardo di dollari per strade e costruzioni in Liberia, si apprende dal World Politics Review, ma gli effetti non si vedrebbero.

“Siamo disincantati e disperati”, afferma la popolazione che cerca l’attenzione internazionale sulle condizioni della Liberia e del regime dittatoriale. C’è chi chiede lumi sulla scomparsa di 25 milioni di Dollari, “evacuati” dalla banca centrale liberiana a New York. C’è chi accusa Weah di aver usato soldi destinati al Paese per acquisti personali, mega ville e interi palazzi. Oppure di aver speso 1 milione di Dollari in viaggi all’estero, solo nel primo anno di insediamento alla poltrona presidenziale.

Soldi in volo

Il valore del dollaro liberiano è sceso a 200 a 1 sul dollaro USA, la gente è vicina a un’altra rivoluzione, le bande armate prolificano. Viene chiesto il commissariamento di tutto il Ministero dell’economia, considerato incompetente. Il vero crash della Banca Centrale della Liberia, con la sparizione di 100 milioni di Dollari (in moneta USA), risale per al 2017, prima dell’insediamento di George Weah alla presidenza. Ma l’ex calciatore si trova a pagare lo scotto anche di quello.

Fino ad ora la Polizia ha risposto ai manifestanti con getti d’acqua e gas. “Non voglio uccisioni”, ha detto Weah. Lo speriamo per tutti.

Il primo problema, intanto, è risolvere la corruzione, altrimenti non si vedono molte zone di libero movimento.

Calderone.News – Fabrizio Romano

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