Ecoteatro presenta: Elena di Sparta

di e con SILVIA PRIORI Da uno studio su “Elena” di Omero, Euripide, Ritsos

Ribalta il mito e restituisce dignita’ alla donna, uno spettacolo sulla resistenza al femminile

Ballerina: Selene Franceschini, regia di Silvia Priori e Renata Coluccini, collaborazione alla regia: Roberto Gerbolès, musiche: Marcello Franzoso, testi canzoni: Alberto Casanova, scene: Luigi Bello, costumi: Maria Barbara De Marco

Una miscela di teatro, danza orientale e musiche epiche. Uno spettacolo sulla bellezza, sulla ricerca della felicità e sulla resistenza.

Degrado, abbandono, senso di vuoto e caducità caratterizzano l’aspetto e l’animo della vecchia Elena, che vede scorrere lentamente davanti a sé il ricordo di ricchezze, glorie, invidie e bellezza. Bellezza, soprattutto. Com’è difficile andare incontro alla vecchiaia per colei che era così bella, intatta, provata. Cosa resta a questa Elena? Quale gioia, quale amore, quale amante, quale libertà?

Spiega l’autrice: Chi è Elena?
La mia Elena ribalta il mito e rivaluta la figura della donna e le restituisce la sua dignità. Un personaggio estremamente attuale che ha sempre fatto parte del vissuto culturale e dell’immaginario popolare. Una donna archetipo, un po’ come Eva, considerata responsabile di tutto che urla e si ribella a Dio stesso, suo Padre. In Elena la ragione di Stato, la volontà altrui la costringe a scelte obbligate, ed anche l’amore con Paride è effimero, passeggero, come un raggio di luce che si conficca nella notte più buia e si perde. Una figura immortale come Ermengarda, la Monaca di Monza, Maria Stuarda, Anna Bolena, Giovanna D’Arco, donne sconfitte dalla loro stessa ambizione di essere vive e pensanti. La mia Elena è una donna come molte ce ne sono oggi, che sogna la felicità e l’ amore puro ma conosce molto bene il sapore della rinuncia, costretta dal padre Tindaro, desideroso di garantire prosperità al suo regno, a scegliere come sposo l’ odioso Menelao che la costringerà nelle mura del suo palazzo ritenendola incapace di generare un figlio maschio.
Vorrei ridisegnare questo modello di donna, che sembra essere immortale nel subconscio collettivo e che ahimè continua a influenzare negativamente lo sguardo verso la figura femminile; vorrei dare alla mia Elena colori più tenui e densi, che abbiano il sapore del riscatto dopo secoli di condanne, da parte di uomini e donne. La mia Elena, sei tu, una figura estremamente umana, fragile e con un profondo valore etico, spirituale e sociale.

ECOTEATRO Via Fezzan 11 Milano

Orario spettacolo: sabato 5 ore 20.45 – domenica 6 marzo ore 16.00
Prezzi dei biglietti: €20. Per info e acquisto biglietti: http://www.ecoteatro.it infoline 02.82773651


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