Nuovo lockdown: da domani (7 novembre) tutti a casa o in coda

Team Calderone News

Redazione che si occupa della maggior parte degli articoli della testata. Appassionati della realtà Milanese, presenti su tutta la Lombardia

Riparte un nuovo blocco totale, anche se quello precedente ha dimostrato di funzionare solo fino a che si sta tutti a casa. Poi, dopo un po’ si ricomincia con i contagi. Bisogna fare altro per risolvere il problema, perché il lockdown può essere certamente usato come misura emergenziale, ma non può diventare la norma.

La Lombardia è ufficialmente nelle “regioni rosse”, ovvero quelle a maggior rischio di covid-19. Quindi nuovo coprifuoco, smart working e serrande abbassate praticamente ovunque. E per spostarsi serve l’autocertificazione.

Era nell’aria già da un po quanto è stato decretato nella tarda nottata del 3 novembre, quando il primo ministro Giuseppe Conte ha sancito, con la firma del nuovo decreto ministeriale, un nuovo lockdown. L’Italia però è divisa e le misure preventive non sono uguali in tutte le regioni. Tra le più colpite, anche questa volta, la Lombardia insieme a Valle D’Aosta, Alto Adige, Piemonte e Calabria.

Ma se questa seconda ondata era preannunciata, cosa è stato fatto per evitarla? Perché se pure è vero che gli italiani hanno vissuto l’estate con eccessiva leggerezza, è altrettanto vero che il governo ha fatto poco o nulla per fronteggiare il ritorno della pandemia.

Infatti, esaminando il periodo tra maggio e settembre si nota la grande enfasi governativa nel promuovere bonus bici/monopattini e banchi a rotelle ma poca attenzione per un vero e proprio piano pandemico.
Il sistema dei tamponi è andato in crisi nel momento in cui si è passati da una media di 50mila al giorno a una di 100mila, i mezzi pubblici non sono stati potenziati e le terapie intensive sono le stesse di sei mesi fa.

Il risultato è che si ricomincia con un lockdown che ha dimostrato di funzionare solo fino a che si sta tutti a casa. Il blocco totale può essere certamente usato come misura emergenziale, ma non può diventare la norma.

Lombardia zona rossa

L’Italia come un semaforo. Ecco qual è il quadro che ne esce dopo la firma del nuovo Decreto volto a limitare la diffusione del Coronavirus. Divisa tra zone rosse, gialle e verdi in base alle limitazioni vigenti e al pericolo di contagio, la nostra penisola si prepara a un nuovo lockdown.

La Lombardia, inserita nella zona rossa, è una delle regioni più colpite. A partire dal giorno 7 novembre e fino al 3 dicembre, entrerà in vigore una nuova normativa anti-covid.

Coprifuoco dalle 22 alle 5

Anticipato di un’ora rispetto al documento precedente, il coprifuoco resta in vigore, fatto salvo gli spostamenti “motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute”. Fortemente sconsigliati anche gli spostamenti necessari durante l’arco della giornata “salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi”.

Trasporti e mobilità

Sulla base dell’Indice RT, la Lombardia viene inserita nello scenario numero 4 secondo il quale, si legge nel decreto, “è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori, nonché all’interno dei medesimi territori salvo che per esigenze lavorative per motivi di salute, per situazioni di necessità”. Per questo motivo da venerdì 6 novembre sarà necessario utilizzare l’autocertificazione, così come avveniva durante il lockdown primaverile. Si può ancora utilizzare l’autocertificazione che i cittadini potevano scaricare già ad ottobre dal sito del Viminale per giustificare gli spostamenti durante gli orari di coprifuoco.
Per quanto riguarda i trasporti pubblici, il fattore di riempimento è stato ridotto dall’80% al 50% con esclusione del servizio di scuolabus.

Scuola e Smart working

Didattica a distanza a partire dalla seconda media e obbligo di mascherine anche da seduti al banco per tutti gli altri, a partire dai sei anni di età. Come in precedenza, sono esonerati da tale obbligo i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con questa disposizione.

Sia nella pubblica amministrazione che nel settore privato si spinge a raggiungere i massimi livelli possibili di digitalizzazione del lavoro.

Sport

Sospese le attività sportive per tutto il periodo di lockdown, anche quelle svolte nei centri all’aperto. Rimane invece possibile “svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione, purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona e con obbligo di mascherine”. Ammessa anche l’attività sportiva all’aperto purché praticata da soli.

Attività

Chiudono bar e ristoranti, fatto salvo i servizi da asporto che dovranno comunque concludersi entro le 22. Giù le serrande anche per i centri commerciali, per i negozi e i mercati di servizi non di primaria necessità, per i musei, le mostre e le sale giochi. Restano aperti, anche nella zona rossa, parrucchieri e barbieri. Chiusi invece i centri estetisti.

Concorsi, corsi di formazione e scuola guida

Stop a tutte le prove pubbliche e private fatto salvo quelle riguardanti il personale sanitario. Corsi pubblici e privati (esclusi quelli di medicina) sono sospesi o possibili solo in modalità a distanza. Rimane aperta la possibilità di sostenere esami di guida.

Insomma, ancora una volta la Lombardia si trova ad affrontare un lockdown delle attività nel tentativo di limitare la diffusione del virus che, con l’arrivo della stagione fredda, sembra essere tornato a colpire con più insistenza. Auguriamoci solo che questa volta il governo disponga misure che risolvano il problema per più di tre mesi.

Beatrice Piselli | La redazione

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